Cari/e studenti e studentesse
Gent.li genitori,

la notizia ormai confermata della prosecuzione della sospensione delle attività didattiche, pur pesando come un macigno sui nostri cuori, ci impone di andare avanti facendoci carico non soltanto delle mancanze di questo straordinario periodo storico ma anche delle speranze che abbiamo il dovere di coltivare per vedere rifiorito un colorato albero che affonda le radici in uno dei cortili della nostra scuola.
E’ un esemplare di Ceiba speciosa (o Chorisia) in fiore, albero sacro, che al centro della cosmologia Maya rappresenta l’albero della vita che collega terra e cielo e che si presenta con un tronco rigonfio alla base, ricoperto di forti aculei conici. Quest’ultima caratteristica, la più vistosa della ceiba, nota infatti come albero bottiglia, le consente di superare indenne siccità prolungate.
«Árbol arquitectónico» e «madre de todos los árboles» secondo il narratore cubano Alejo Carpentier, che nel romanzo “La consagración de la primavera” così lo raffigura:
“Albero fermo per proprio diritto, indifferente alle siccità, indifferente alle piogge, sfidatore di uragani, testimone impassibile e rettilineo di dieci, venti cicloni, nei cui rami non facevano il nido gli uccellini perché non gli interessavano gli assoli di piffero, né le musiche da camera, ma le sinfonie dei venti viaggiatori, che passando, le raccontavano la storia del mondo – storia che per questo albero è cominciata quando il vegetale, in erbe di sagoma gigantesca mise infine, dopo molte lotte, un color verde sul sinistro grigiore iniziale della Terra.” Ecco, sono sicura che la nostra scuola, la nostra Italia dopo molte lotte causate dalla pandemia da corona virus, ritroverà i colori splendidi e la forza vigorosa di questo albero.
In questi giorni ho ricevuto tanti messaggi da parte di docenti preoccupati per lo stato di scoramento di tanti ragazzi e ragazze, su cui gravano gli stati d’animo propri di questo periodo da parte chi è angosciato per il proprio genitore che lavora in sanità o non lavora più, per i fratelli, le sorelle o i parenti bloccati nelle zone più a rischio, per lo stato di solitudine amplificato, magari perché si sente più forte la mancanza di un genitore che non c’è più, per la difficoltà a partecipare con continuità alla vita virtuale della scuola trovandosi in una condizione diversa dagli altri, magari in situazione di disabilità .
Di fronte all’incalzare dello smarrimento esistenziale e dell’angoscia collettiva, il collegio dei docenti del nostro Istituto ha sentito più che mai la necessità di fare qualcosa che andasse al di là della preoccupazione di continuare solo con le video lezioni della didattica a distanza, che sin dai primi giorni di chiusura della scuola abbiamo messo in campo con grande senso del dovere e di responsabilità e che con altrettanto senso di responsabilità continueremo a fare, e si è interrogato su cosa si potesse fare per stare accanto agli studenti e alle studentesse, ma anche ai docenti e a tutto il personale, in modo ancora più sostenibile rispetto all’attuale momento storico e agli stati emotivi che ci appartengono.
Nasce così il progetto “Riscopriamoci capaci di...” UN PERCORSO PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DI VITA E DELLA RESILIENZA, PER CUSTODIRE LA MEMORIA DELLA NOSTRA STORIA PERSONALE E COLLETTIVA.
Vi prego di leggerlo attentamente. Non è un progetto solo per gli studenti, non è il solito progetto, non è un escamotage per saltare un giorno di video lezioni, ma è piuttosto è una sfida al virus più pericoloso: l’annichilimento della nostra mente e del nostro cuore di fronte a quanto stiamo vivendo. Con affetto.

Il Vostro Dirigente Scolastico
Dott.ssa Rossana Virciglio

Articolo su orizzonte scuola

“Riscopriamoci capaci di…”, progetto oltre la didattica a distanza per stare vicini agli studenti

Dalla riflessione collettiva, aperta e autentica è scaturita la voglia di investire in una scommessa educativa in grado di trasformare la scuola in una scuola resiliente, disposta a sostenere il trauma dell’emergenza sanitaria.

Infatti, di fronte all’incalzare dello smarrimento esistenziale e dell’angoscia collettiva, tutti i docenti unanimemente hanno sentito più che mai la necessità di fare qualcosa che andasse al di là della preoccupazione di continuare solo con le video lezioni della didattica a distanza, che sin dai primi giorni di chiusura della scuola sono state assicurate con grande senso del dovere e di responsabilità, piuttosto si sono interrogati su cosa si potesse fare per stare accanto agli studenti e alle studentesse, in modo ancora più sostenibile rispetto all’attuale momento storico e agli stati emotivi che diffusi e comuni a tutti.

Nasce così il progetto “Riscopriamoci capaci di…” UN PERCORSO PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DI VITA E DELLA RESILIENZA, PER CUSTODIRE LA MEMORIA DELLA STORIA PERSONALE E COLLETTIVA. Non è un progetto solo per gli studenti ma per l’intera comunità scolastica, non è un escamotage per saltare un giorno di video lezioni, ma è piuttosto una sfida al virus più pericoloso: l’annichilimento della mente e del cuore di fronte a quanto stiamo vivendo. Ed è così che il polo liceale di Canicattì adotta il “Manifesto per una scuola resiliente”, una scuola quindi:
  • in cui ci sia uno spazio di ascolto/riflessione;
  • che provi a seguire i ritmi naturali della Persona e non soltanto del progresso tecnologico, che spieghi come emanciparsi dai mezzi di comunicazione facendone un uso funzionale;
  • libera dagli schemi ma non priva di regole;
  • che riparta dai bisognidai sogni e dai desideri, che faciliti chiunque nello sviluppare il proprio punto di vista;
  • che riconosca  la complessità della persona;
  • in cui ci sia spazio per una progettazioni per sfondi integratori;
  • che navighi attraverso non soltanto nei saperi ma anche nel saper fare e nel  saper essere
  • dove la creatività e le arti rivitalizzino il pensiero creativo e divergente;
  • che favorisca l’impegno personale e la solidarietà sociale attraverso la cooperazione e la cura reciproca;

Progetto Siamotuttiitaliani

Ieri 8 luglio, in una giornata affaticata, segnata non solo dal caldo fastidioso ma da perniciose incombenze burocratiche, in questo periodo caratterizzate da layout di aule per assicurare un metro dalle rime buccali, in vista della ripresa settembrina, un piacevole "ristoro" è sopraggiunto da parte del collega Fabio Zarbo che è venuto a consegnare il pannello realizzato per la città di Bergamo nell'ambito del progetto "Siamo tutti Italiani". Esprimo la mia gratitudine al prof. Zarbo per la significativa donazione fatta alla scuola, segno della sua generosità e del suo continuo impegno. Una copia identica verrà recapitata al più presto al comune di Bergamo. I volti, gli sguardi, gli occhi che impreziosiscono il pannello e che costituiscono le tessere del mosaico, rappresentano " vasi di memoria " di un periodo che ci ha profondamente segnato !

Progetto



“RISCOPRIAMOCI CAPACI DI …”



UN PERCORSO PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DI VITA E DELLA RESILIENZA, PER CUSTODIRE LA MEMORIA DELLA NOSTRA STORIA PERSONALE E COLLETTIVA

Non un giorno , non uno, vi sottrarrà alla memoria del tempo
(Virgilio)

In occasione della triste e difficile situazione attuale, la nostra scuola, a partire dalla presente proposta progettuale, si vuole riscoprire come scuola resiliente, pronta a tollerare ed affrontare, con le opportune misure formative, l’emergenza sociosanitaria che si sta vivendo, dando la possibilità ai protagonisti e destinatari, ossia alunni, docenti e dirigente, di ascoltare e ascoltarsi, riflettere e auto-analizzarsi in specifiche giornate in cui, seguendo un calendario prestabilito, verrà sospesa l’attività didattica a distanza per lasciare spazio ad altro.
Si vuole, quindi, intraprendere un nuovo percorso mirato allo sviluppo delle competenze di vita e della resilienza, che possa seguire i ritmi naturali della Persona, considerata nella sua totale complessità, coinvolta, oggi, in una scelta dettata dalle misure di sicurezza prese dallo Stato, che è quella dello stare a casa, rimodulando se stessi alla luce di una necessità incombente.
Pur rimanendo ancorati alle regole base che determinano il corretto stare insieme, la scuola resiliente si presenta come una scuola libera da stereotipi e stringenti limitazioni per dare spazio ad una post-programmazione/progettazione dell’attività didattica, che ogni docente dovrà attuare col supporto di colleghi e personale di competenza, e ad un nuovo sfondo integratore, in cui si colloca il progetto “Riscopriamoci capaci di…”, come nuova attività costruttiva del soggetto, collegata ad un contesto particolare, come il nostro.
Nelle giornate dedicate al progetto, quindi, come di seguito sarà specificato, si vorrà partire dai bisogni della persona, dai suoi sogni, dalle sue paure, dai suoi desideri, secondo i paradigmi del sapere, saper fare e saper essere, per dare ampio spazio alla creatività, al pensiero critico e divergente, all’amore per la cultura, la fotografia, l’altro. Ognuno, quindi, potrà esprimere il proprio essere, anche in collaborazione con gli altri, per poter poi rendere possibile un confronto costruttivo e ricco di opportunità che alimenteranno la memoria storica di una scuola che, con fiducia e tenacia, vuole affrontare questa emergenza umana.

All’insegna della valorizzazione delle diversità, dell’impegno personale e solidale, degli aspetti veri che realizzano la vita, come la giustizia, l’altruismo, la fiducia, l’aspetto empatico dello stare al mondo, la scuola resiliente sarà un luogo piacevole in cui tornare e lo spazio vitale in cui ogni suo componente non è stato mai abbandonato, ma anzi sostenuto, capito, curato e accettato con le sue più disparate peculiarità.

Con l’auspicio di poter tornare più forti di prima, la scuola resiliente, ai tempi del Coronavirus, sarà compagna di crescita, pronta ad educare a “sentire con la pancia” il peso delle ingiustizie, la forza dell’amicizia, la gioia di vivere e la capacità di superare le difficoltà.

Ma prima di tutto, quindi è necessario condividere e comprendere il significato di resilienza.

Resilienza è capacità di un individuo o di una comunità di superare e uscire rinforzato dalle difficoltà ordinarie della vita, come quelle che si incontrano nella quotidianità familiare o nel lavoro, e da quelle straordinarie, come una malattia grave, un incidente, una calamità naturale, una pandemia.

Resilienza è capacità dell’uomo di affrontare e superare le avversità della vita in maniera positiva, uscirne rinforzato e in grado di progettare il futuro: può, in tal senso, essere associata alle parole istinto di vita, slancio vitale, tendenza attualizzante.

Resilienza è, come afferma S. Vanistendael, non solo capacità di opporsi alle pressioni dell’ambiente, ma anche dinamica positiva, capacità di andare avanti; non è semplice resistenza, ma permette la ricostruzione di un percorso di vita. Ed è proprio a partire da questa forza energizzante e viva che vogliamo fare, della nostra, una scuola resiliente, che sappia, in qualsiasi momento storico, rispondere agli stimoli esterni, ricostruendo un nuovo equilibrio secondo il principio di un sano “adattamento creativo” che promuova benessere per l’intera comunità.

L’uomo, per sua natura, è portato a rispondere, in qualsiasi momento della sua vita, alle situazioni che gli si presentano dinanzi, a maggior ragione in un periodo tragico ed emergenziale come quello presente, in cui la paura nell’assistere ad una pandemia da Covid-19 sconvolge la persona, mettendola a dura prova.

La scuola, pertanto, come importante agenzia educativa, è chiamata ad offrire ad alunni e docenti la possibilità di fermarsi per dare spazio all’ascolto, alla riflessione, all’emotività, alla creatività, alla rimodulazione, alla bellezza, alla solidarietà, alla cura, insomma, alla resilienza.
Destinatari

I destinatari sono tutti gli alunni dell’istituto che nelle giornate dedicate alla resilienza saranno impegnati individualmente e/o in gruppo a sviluppare il proprio percorso di adesione rispetto alla tematica assegnata.

I docenti potranno associarsi anche essi alle attività, comunque tutti saranno chiamati a fare in modo che nelle suddette giornate non ci siano compiti da eseguire e consegne didattiche da portare a termine. I docenti potranno guidare, consigliare, supportare laddove richiesto dagli alunni e/o dalle classi.

I consigli di classe, invece, potranno farsi promotori di organizzare durante il periodo di svolgimento delle attività del progetto incontri virtuali con le classi (the room, caffè letterari) per parlare delle esperienze maturate durante le giornate.

Attività programmate

Un giorno a settimana nel periodo straordinario di sospensione delle attività didattiche tutti gli alunni saranno indirizzati a vivere una giornata da dedicare ad attività alternative alla didattica a distanza per praticare esperienze emotive, espressive, culturali ispirati ad uno sfondo tematico e ad un valore di riferimento come di seguito esplicitati.


CREARE

Come disse Joseph Chilton Pearce “Per vivere una vita creativa, dobbiamo perdere la nostra paura di essere in errore”, allora questa sarà la giornata in cui ognuno potrà disegnare, dipingere, mettere le mani in pasta, cucinare, fotografare, suonare, cantare, scrivere, recitare, insomma liberare il suo estro creativo, coltivando un hobby trascurato sino ad oggi per mancanza di tempo, ricorrendo ad un linguaggio alternativo rispetto a quelli più formali, senza temere che qualcuno debba dare un giudizio, ma pensando a riflettendo sul valore della libertà creativa, tutelata anche dall’art. 33 della Costituzione che afferma “L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento”.

CURARE

“Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti.” Così ha detto Papa Francesco nella preghiera mondiale per la liberazione dalla pandemia e allora, come non poter pensare oggi alla cura? E’ il momento di riscoprire come possiamo aiutare, sostenere, consolare, ascoltare, donare, proteggere, amare gli altri, dopo aver imparato ad amare se stessi, superando ogni forma di istanza egoica.

Come lo possiamo fare anche da casa? Troviamo il tempo per dedicarci a qualcuno, per creare qualcosa che può servire a qualcuno, per incoraggiare chi è provato, per sentirci uniti a chi è in difficoltà. In questa giornata scopriremo il valore della generosità, della dedizione e del servizio agli altri, fatto con gentilezza e mitezza, perché in fondo, quando non vediamo amore è perché non stiamo dando amore.
Ieri la nostra Associazione, in occasione della quarta giornata della resilienza, dedicata al tema della CURA, coincidente, tra l’altro, con la GIORNATA MONDIALE del Dono e della Generosità (#GivingTuesdayNow), ha collaborato con l’Istituto di lstruzione Secondaria Superiore Ugo Foscolo - Licei di Canicattì (Scientifico - Classico - Linguistico), all'iniziativa da questo promossa denominata #iomiprendocuraUndonoperTe#. In particolare l’iniziativa prevedeva che alunni, docenti e personale tutto del predetto Istituto scolastico preparassero dei pacchi con alimenti di prima necessità e libri oppure indumenti non usati per bambini/adolescenti e giocattoli, da recapitare a famiglie in difficoltà, a mezzo delle Associazioni di Volontariato operanti nei rispettivi Territori. Per il Comune di Castrofilippo ha partecipato la nostra Associazione, cosicché i nostri Volontari, in un primo momento hanno effettuato la raccolta presso le abitazioni dei 16 studenti che frequentano il citato Istituto Scolastico, e successivamente hanno provveduto a distribuire i generi alimentari ed i beni raccolti ad oltre 20 famiglie bisognose di Castrofilippo, come segnalate dal nostro Arciprete, Don Gianluca Arcuri, e dalla locale Caritas. (Il Presidente dell’Associazione - Dott. Salvatore Graci)
I disegni realizzati dagli alunni dell'I.I.S.S.Foscolo di Canicattì sono arrivati presso il reparto covid dell'Ospedale di Caltanissetta e sono stati sistemati amorevolmente dal primario dott.Foresta Giancarlo,dalla dott.ssa Rita D'Ippolito e dal dott. Salvino Asaro. Un grazie a nome del Dirigente Scolastico Virciglio Rossana e di tutto il personale per la disponibilità manifestata e per il lavoro che svolgete quotidianamente.

LEGGERE

“Uno dei rischi più grandi in vicende del genere, ce lo insegnano Manzoni e forse ancor più Boccaccio, è l’avvelenamento della vita sociale, dei rapporti umani, l’imbarbarimento del vivere civile. L’istinto atavico quando ci si sente minacciati da un nemico invisibile è quello di vederlo ovunque, il pericolo è quello di guardare ad ogni nostro simile come ad una minaccia, come ad un potenziale aggressore”, così scriveva qualche settimana fa il Preside del Liceo “Volta” di Milano, in una lettera indirizzata ai suoi alunni. Questa lettera la prendiamo in prestito come spunto per dedicarci alla lettura.

Possiamo liberamente scegliere di leggere un libro, un giornale, un’opera d’arte, un paesaggio, un articolo scientifico, un film, un testo, insomma nel suo plurale significato non necessariamente collegato alla situazione attuale, ma capace di appassionarci, di farci riflettere , di intrattenerci con lo spirito dell’otium, che identifica il desiderio di riuscire a fare ciò che ognuno si sente chiamato a fare e ad essere, nella libertà del pensiero; vivendo nella meditazione e anche nella preghiera, coltivando attività meritevoli di considerazione, nutrite magari dalla riflessione e dalla meditazione sugli autori classici ma non solo.

Lo faremo pensando al grande valore dell’umiltà necessaria per mettere in atto la capacità di confrontarsi con testi che hanno raccontato la vicenda umana e con il valore della responsabilità nel tramandare conquiste, scoperte, acquisizioni, passioni desumibili da questi testi che leggeremo.

RESPIRARE

I nostri antenati correvano a piedi nudi nelle foreste, la loro giornata era regolata dalla luce del sole, dal respiro e dal movimento, e allora, "Sia quest'anno un respiro consapevole nel tuo presente”.

Mettiamo al centro di questa giornata il nostro respiro, il nostro corpo, l’energia vitale, la relazione con il sé. Proviamo ad ascoltare il nostro corpo, magari, provando a praticare tecniche di rilassamento e di meditazione.

Non lo abbiamo mai fatto? Non importa sarà l’occasione per iniziare. E lo faremo pensando ai valori della pace e della giustizia. La pace da ricercare dentro noi stessi, per placare le nostre rabbie, la pace che ci conduce all’unità con l’universo.

Infatti come possiamo realizzare la pace intorno a noi, se non sperimentiamo la pace dentro di noi.

Ma il respiro rappresenta anche la relazione con il mondo, un mondo abbrutito dalle ingiustizie sociali ed economiche, che ha depredato la nostra terra, che ha divorato la natura. Tanti sono arrabbiati per questo, ma occorre trasformare la rabbia in motivazione verso uno sviluppo più sostenibile di noi stessi e degli altri, in un impegno per realizzare il valore delle giustizia

VIAGGIARE

“I grandi viaggi hanno questo di meraviglioso, che il loro incanto comincia prima della partenza stessa. Si aprono gli atlanti, si sogna sulle carte. Si ripetono i nomi magnifici di città sconosciute”. (Joseph Kessel)

Costretti nelle nostre case è possibile viaggiare dentro di noi, fuori di noi, in un luogo della natura, in un luogo della cultura, in un luogo abitato da popoli diversi da noi .Nel nostro paese l’Italia ricca di un patrimonio inestimabile di beni culturali e paesaggistici. Nell’universo, nello spazio, nelle galassie.

Allora pronti, partenza, via scopriamo il potere immaginifico del nostro viaggio, qualunque sia la meta che tendiamo a raggiungere. Lo possiamo fare guardando un documentario, visitando virtualmente un museo, osando provare a viaggiare dentro di noi, il viaggio più impegnativo, a volte, anche doloroso, anche e soprattutto in questo momento. Saremo liberi e scopriremo nuovi mondi e ci confronteremo con il valore dell’umiltà, derivante dal confronto con il plurale varietà dei mondi possibili.

SOGNARE

Se puoi sognarlo puoi farlo (Walt Disney)!

Sogna ragazzo , sogna ragazza , sogna…

E ti diranno parole rosse come il sangue
Nere come la notte
Ma non è vero, ragazzo/a
Che la ragione sta sempre col più forte
Io conosco poeti
Che spostano i fiumi con il pensiero
E naviganti infiniti
Che sanno parlare con il cielo
Chiudi gli occhi, ragazzo/a
E credi solo a quel che vedi dentro

Stringi i pugni, ragazzo/a

Non lasciargliela vinta neanche un momento
Copri l'amore, ragazzo
Ma non nasconderlo sotto il mantello
A volte passa qualcuno
A volte c'è qualcuno che deve vederlo

Sogna, ragazzo/a sogna
Quando sale il vento
Nelle vie del cuore
Quando un uomo vive
Per le sue parole
O non vive più

Sogna, ragazzo/a sogna Non lasciarlo solo contro questo mondo Non lasciarlo andare sogna fino in fondo Fallo pure tu (Roberto Vecchioni)

In questa giornata riscopriamoci liberi di sognare e rimanere fedeli ai nostri sogni per realizzarli con tutto il nostro essere.

CRESCERE

Modalità di attuazione e organizzazione delle attività

Tempi

Un giorno a settimana a rotazione, secondo il calendario seguente, fino a quando permarrà lo stato di emergenza e non arriverà il tanto agognato rientro a scuola, gli alunni e i docenti saranno in sospensione da tutte le attività didattiche di tipo disciplinare e si dedicheranno alle “giornate della resilienza” a sfondo tematico. Ognuno deciderà in estrema libertà il tempo da dedicare alle attività durante la giornata.

Calendario

Spazi
Gli spazi saranno quelli interiori, quelli della propria casa, quelli della personale immaginazione, quelli virtuali, quelli della relazione con le persone con le quali viviamo da imparare ad “abitare” con consapevolezza e capacità riflessiva, con piacere e leggerezza, con estro e creatività.

NARRAZIONE/MEMORIA/RENDICONTAZIONE/DOCUMENTAZIONE
(diario di bordo, the room, raccolta materiali multimediali, festa finale )

Ai fini del miglioramento della qualità dell’offerta formativa, della valorizzazione delle risorse umane e del potere della memoria, sarà prevista una rendicontazione che, lungi dall'essere un semplice atto di comunicazione dei risultati, contribuirà, attraverso un processo trasparente ed efficace, a vagliare il ritorno educativo dell'iniziativa formativa e progettuale in un processo interattivo di comunicazione tra i diversi attori alunni/docenti/consigli di classe/dirigente/famiglie) .

In particolare, attraverso lo strumento del diario di bordo, ogni alunno descriverà, in forma di narrazione libera, le informazioni ritenute utili e rilevanti per la ricerca riportando anche il proprio punto di vista ossia quello del narratore-osservatore e, dunque, i propri pensieri e il proprio stato d'animo.

Il diario di bordo offrirà, dunque, il bilanciamento tra le aspettative dell'allievo e i suoi risultati conseguiti diventando uno strumento metacognitivo, autoriflessivo, utile alla valorizzazione delle risorse umane e dei percorsi formativi.

Il diario potrà essere arricchito di “testimonianze”, cioè di tutto ciò che nelle giornate è stato realizzato ( foto, video, testi, commenti, musiche, quadri, performance, ricerche, ricette, ecc…) che potranno anche essere raccolte tramite un “depository in cloud”.

I ragazzi, se non sono già in possesso di uno strumente tipo dropbox, onedrive, icloud, ecc., potranno procurarselo registrando un account GOOGLE (Googledrive).

Caricheranno i files in cloud che produrranno in qualsiasi formato (WORD, JEPG, MP4, ECC.), al fine di ottenere, per ciascuno di essi, il corrispondente link per poi trasmetterlo al resto della classe (o al consiglio di classe), per mezzo di email o wattsapp o altro.
Sarà così custodita la memoria collettiva di questo straordinario periodo storico, che sarà possibile recuperare nel momento in cui sarà possibile riabbracciarci in una delle nostre straordinarie Assemblee d’Istituto che sarà celebrata come una grande festa.

Inoltre, affinché tale rendicontazione possa diventare un'occasione per riflettere sugli esiti dei percorsi attivati, per promuovere eventuali processi di miglioramento nella logica della learning organizzation, si potrebbero realizzare, con cadenza quindicinale, delle brevi rivisitazioni dei lavori svolti dagli allievi anche mediante brevi incontri pomeridiani tra docenti e allievi in modalità soft (ad esempio caffè letterari), prestando attenzione a quelle che sono le principali priorità da sviluppare in un momento storico così problematico (promozione del benessere, educazione alla responsabilità, inclusione , motivazione, clima relazionale), aspetti da cui non si può prescindere per tendere a quel successo formativo fortemente auspicato dalla nostra Istituzione scolastica.